CONTOMATTINALE 209/20 (b)

Personalmente ho in mente Briatore più per la parodia che ne fa Crozza che direttamente anche se, seguendo da sempre la Formula 1, dovrei ricordarlo, intervistato in fase di pre gara. Ho visto una foto recente in cui esibisce barba bianca su abbronzatura uniforme ma la prominenza addominale c’è tutta. Ci dice, dall’alto della sua consumata saggezza, che i poveri, cioè io e anche tu che mi leggi, sono degli sfigati, costretti ad accontentarsi di donne racchie. Non sono molto aggiornato sulle frequentazioni femminili più recenti che il Briatore in salsa sarda può vantare. Dalle sue parole desumo però che a lui stia bene se le ragazzine che esibisce lo seguano solo per il suo conto in banca. Non cercherò, peraltro, di spiegargli come il rapporto fra femminile e maschile, nelle due direzioni, sia regolato da altre variabili soggettive, come il fascino, difficile da trovare in una sciacquetta o l’esperienza, anche erotica, che richiede maturità anagrafica o, banalmente, perfino quel dettaglio fisico, perfino imperfetto che di una persona può fare, per la persona giusta, la differenza vincente.Raramente, lo ammetto, perfino il Q.I. che sta per quoziente intellettuale, cosa che illustro non a voi ma, in caso, al play boy e al suo emulo .

Se Briatore a me sembra poco affascinante ma potrei sbagliare, sono certo che Massimo Boldi possa essere escluso, d’ufficio, dal gruppo dei brutti ma affascinanti, tipo Belmondo, per capirci.  ll suo personaggio si è costruito sulla figura del sempliciotto che fa da spalla, nel cinema panettone, a qualche affascinante sciupa femmine, come chiamano a Napoli “gli uomini che non devono chiedere, mai. ” Per confermare il suo personaggio, pare che se la stia prendendo con le norme anti virus, lecito, negandone addirittura, l’esistenza e questo non è, invece, lecito.  Non so proprio se Boldi frequenta il locale vip che Briatore gestisce in Costa Smeralda ma faccio notare come, in un’isola felice che per un po’ era esente dal virus, proprio in Sardegna e proprio nel locale di Briatore si è sviluppato un focolaio del virus incriminato. Della serie vieni avanti cretino, anzi, venite avanti cretini?

Una che certamente non è cretina si confida  oggi con noi. Ci racconta di essere studentessa universitaria all’estero e, trascorrendo le vacanze a casa, in Italia, si è attenuta scrupolosamente alle norme anti virus, incluso il distanziamento sociale e tutto il resto. Solo una sera ha derogato, per non defilarsi rispetto alla festa di compleanno tenuta al chiuso, in onore di un amico. Poco dopo, ha evidenziato sintomi che l’hanno spinta del medico di base. Questi, vuoi per ignoranza specifica, vuoi per faciloneria, l’ha tranquillizzata e così lei è rimasta in famiglia, condividendo il divano davanti alla tv, il desco, ovviamente e, affettuosa e nostalgica all’apprestarsi al suo impegno lontano da casa, sbaciucchiando dal fratellino ai genitori e, sopratutto, un nonno amatissimo.

Risultato? Tutta la famigliola risulta positiva al virus, con sintomi  variabili per tipologia ed intensità. Il guaio è, piuttosto, rappresentato dal nonno che è l’unico della famiglia in terapia intensiva e, se forse è oggi fuori pericolo, l’ha scampata bella. I sensi di colpa che la ragazza ci partecipa sono interessanti. Chi non vive l’esperienza, quale che sia, non conosce ma parla, quasi sempre a sproposito, come Briatore o Boldi. Eppure i Media si affannano a riprenderne le esternazioni, come adesso chiamano le flatulenze che questi squallidi emettono, non diversamente da tutti noi. In fondo, flatulenze a parte, anche io vi sto comunicando, qui ed ora, miei criticabili pensieri in libera uscita.

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