CONTROMATTINALE 169/22

Siamo ormai nella terza decade di luglio e potrei facilmente segnalare il caldo e tutte le conseguenze, sia fisiche che politiche di questo momento. Forse lo farò ma prima vorrei fare un salto indietro di più di settant’anni, a quando, in questa stagione, ingenuo bimbetto assistevo da lontano a fenomeni gravi e gravissimi di cronaca nera. C’erano rotocalchi, specie di Rizzoli, che calcavano la mano passando dalle gesta del bandito Giuliano alla sua morte, messa in scena in favore di fotografo per non farci sapere come fosse stato ucciso nel sonno, dal suo stesso cugino Gaspare Pisciotta, poi eliminato da un caffè al veleno, preparato in cella dal suo stesso padre. Era importante tenere occupati gli italiani dalla Cianciulli, la famigerata saponificatrice delle sue vittime, a quella tizia che massacrò i bimbetti, figli dell’amante, a quell’altra che non abortiva, uccideva gli appena nati e li occultava tutti in un armadio, in casa. La nera copriva così orrori politici e sociali coevi che poi abbiamo perfino studiato, non so però con quanto profitto.

Non voglio orripilarvi ma solo trasferirvi il mio stesso orrore di quegli anni, quello che provavo ogni volta mi imbattevo, superando le censure dei miei genitori, in cronache appunto orribili, spesso corredate di foto perfino più orribili della loro descrizione. Passano gli anni ma, puntuale,in ogni estate abbiamo più di un caso di cronaca nera che fa da protagonista. Archiviato, illo tempore, l’omicidio che resta senza colpevole della segretaria assassinata nello studio legale in cui lavorava, assolto tardivamente un poveraccio di portiere, comodo agnello sacrificale di turno, oggi abbiamo quella mamma più che trentenne che abbandona per giorni e giorni la bimba che ha appena un biberon e che è stata lasciata morire, letteralmente, di fame.

Tristezza per la povera bimbetta, tristezza per una donna che rifiuta la maternità nel modo peggiore possibile ma anche per quei Media e soprattutto per quegli estensori di articoli che sull’episodio infioretteranno storie estive, storie che le signore borghesi si passeranno stando in spiaggia, sotto un ombrellone. Meglio occuparsi di cronaca nera raccapricciante che di una crisi di governo che ha nomi e cognomi precisi ma che l’arte manipolatoria di alcuni giornalisti prezzolati vorrebbe ribaltare.

Notare anzi la finezza che ci ripropone come “cavaliere” uno che, a causa delle numerose condanne, scontate ai domiciliari e con lavori socialmente utili che quello trasformava in show da strada, non è più degno di quell’onorificenza repubblicana. L’ex cavaliere che un tempo citavo come disarcionato, da corresponsabile della crisi politica in atto millanta responsabilità terze, estranee al suo partito aziendale. Se poi due suoi sodali di sempre non ne possono più perfino loro, e sono Brunetta e Gelmini a mollarlo schifati, malgrado il loro pluridecennale stomaco robusto, vengono perfino trattati da traditori nei multimedia del disarcionato, ridefinito senza pudore e giustificazione, “ca va lie re”. Basta credere alle bugie, alla puttanella nipote di Mubarak e al mafioso stalliere e tutti i deliri diventano realtà, mausoleo in giardino incluso.

One thought on “CONTROMATTINALE 169/22

  1. Mi ricordo la notizia dei bambini nel frigorifero, oltre a un amore tra cane e padrona durante il rapporto entro ‘inaspettatamente il marito e il cane ,si dice per gelosia, azzanno la donna alla gola e la uccise. Trovarono la donnse con indumenti sexy. Ne parlavano nello scompartimento del treno.avro avuto 15 anni rimasi scioccata.notizia da rotocalco.

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