CONTROMATTINALE 214/20

Vi sto scrivendo al buio, da Venezia dopo che, un’ora fa, nell’alzarmi dal letto ho constatato la verità del detto che termina con “rosso di mattina la pioggia s’avvicina”. Dopo il rosso, il nero e non è politica ma metereologia. Pensare che stamattina volevo parlarvi di un personaggio che è l’opposto del grigio e del nero ma non ce la farò. Nel frattempo, a proposito di nero, apprendo dettagli sulla manifestazione negazionista e ribellista di Berlino. Pare si siano dati convegno alcuni gruppi delle più varie espressioni della destra peggiore. Manifestazione prima non autorizzata, poi autorizzata per evitare guai che poi si sono proposti comunque, quando le autorità di polizia sono intervenute contestando il mancato rispetto delle norme sul distanziamento che quelli… contestavano. Insomma, un pasticcio che mette assieme contraddizioni e superficialità di entrambe le posizioni.

Credo, temo che la pandemia stia servendo a molti che non vedono l’ora di gridare al “gombloddo”per esprimere teorie bislacche. Poco fa ho visto un video in cui un cliente di un supermercato, forte accento romano e argomentazioni modeste, corredate da dati roboanti e privi di senso comune, provocava una cassiera portandola all’esasperazione. Pretendere di frequentare locali aperti al pubblico senza rispetto per le norme vigenti, contestandole nella forma e nel merito, è cialtrone. Stattene a casa se sei contro ma “lasciaci lavorare”.

I dati piuttosto altalenanti che prevedono, da un lato, il calo di consensi per Salvini a favore di Meloni, sono poi superati da quelli che ipotizzano, invece, una vittoria storica dei due in Emilia. Non mi stupisce se teniamo conto della base elettorale di quella coppia di camerati che un tempo si dividevano i consensi tra loro, base Nord e base Sud e adesso sono molto più miscelati fra loro. Sospetto che se ne avessero avuto il tempo e il modo, entrambi sarebbero stati a Berlino, in piena armonia con le altre forze politiche, negazioniste e ribelliste. Circola da tempo la teoria che nega le morti ascrivibili al virus e, ancora di più, i dati sulle terapie intensive e, ovviamente, sui positivi più o meno asintomatici.  Una specie di Grande Fratello mondiale sarebbe ispiratore di un morbo, forse perfino inesistente, necessario per renderci tutti succubi e schiavi.

I populisti nostrani ce l’hanno con la Merkel, con l’euro, con i fondi stanziati in Europa, con norme future volte a contrastare sia l’emergenza sanitaria che la conseguente crisi economica. Non basta, perché sempre loro, nel constatare le mille falle del sistema, non ci dicono come sarebbero intervenuti ma indicano errori e buchi decisionali quasi inevitabili, a fronte di una situazione inedita per noi. Emblematica, infatti, la scelta di inviare aiuti alla Cina, prima nazione colpita in ordine di tempo, quegli stessi beni che poi ci sono mancati in fase successiva. Avremmo dovuto tenerceli stretti per poi farci accusare di mancata solidarietà internazionale? Difficile gestire un Paese ma anche di più se si continua a tenere d’occhio il barometro elettorale.

Abbiamo imparato, da tempo, a diffidare delle previsioni che ci arrivano dai Soloni dei sondaggi. Perfino i dati rilevati all’uscita dai seggi si rilevano, talora, insinceri e fuorvianti. Mentre i dati dovrebbero già essere oscurati per l’avvicinarsi della consultazione, vedrete che il Paese si fermerà fino a quella data. Noi funzioniamo così, che ci vuoi fare.

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