CONTROMATTINALE 176/22

Purtroppo sono ormai abbastanza attempato, vecchio? per ricordare le elezioni italiane della fase democratica e post fascista. Al netto del referendum istituzionale che ci liberò, non del tutto purtroppo dei Savoia, ho una qualche confusa memoria delle elezioni politiche, precedute da altre che erano politiche ma soprattutto istituzionali e stiamo parlando di quarantasei e quarantotto quando avevo quattro e sei anni. Ricordo ancora alcuni momenti familiari con mio padre , il nonno e un paio di zii che discutevano pacatamente ma di loro quattro avevamo un solo elettore, cittadino italiano, mio zio che aveva perso la cittadinanza italiana in seguito all’aggressione alla Grecia e che col recupero della democrazia aveva recuperato anche piena dignità civile.

Nel corso di tutte le elezioni e relative campagna elettorali ci agitavano lo spauracchio della mano sovietica ma anche, sul fronte opposto, quella dello zio Sam, come dicevano allora. Se compravi una matita che arrivava d’oltre cortina ci dicevano che stavi finanziando il partito di Togliatti ma se compravi la rivista Selezione stavi facendo analoga operazione, di segno opposto. Poi iniziai a frequentare proprio un autorevole dirigente della testata, il responsabile della pubblicità, si era attorno al sessantadue, e mi resi conto da solo di quante balle ci venivano vengono e verranno propinate. Infatti, se Berlusconi era pronto a giurare pochi anni fa sulla sincera adesione di Putin alla democrazia, adesso trovi chi è pronto a giurare che la crisi politica in atto sia stata ispirata dallo stesso amicone Putin.

A costo, non solo di apparire ma anche di essere uno sprovveduto, tendo a ignorare tutte le notizie da sottobosco che ricominciano ad affiorare, sia sull’origine della crisi politica odierna che sugli obiettivi che l’avrebbero generata. Se un tempo ci era difficile comprendere chi avesse ordinato la morte di Giuliano e Pisciotta, del generale Dalla Chiesa e dei sindacalisti, chi le bombe nei treni e chi i tanti morti eccellenti, chi fosse davvero Gelli e chi Andreotti, oggi ci è meno oscuro percepire chi voglia interferire nelle nostre scelte nelle urne. Pochi minuti fa sentivo parlare di un documento che scotta, relativo alla crisi attuale, citato autorevolmente da Giannini direttore della Stampa. Documento fisico o indiscrezione? Tutti gli indignati interessati chiedono a gran voce la pistola fumante, la prova provata. Buona o mala fede, in genere dico, al di la del singolo episodio?

Da troppo tempo ci raccontano di tutto e poi tutto viene insabbiato, si ferma in tribunale o in composizioni informali. E allora diciamo basta ai dossier segreti e ai si dice. Lo so, sono un inguaribile ingenuo ma troppe trame segrete ci vengono proposte a corrente alternata mentre la corrente elettrica potrebbe essere perfino a rischio, già entro pochi mesi. Allora meglio agitare brutte storie del passato che ci facciano rimandare quelle odierne, come il nostro attuale consumo in deficit delle risorse naturali, ogni anno sempre più anticipato ed irreversibile pare. Infatti se ne parla poco, non avendo correttivi da proporre seriamente.

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